Il settore petrolifero è un campo dove è possibile mettere in primo piano delle innovazioni tecniche molto interessanti, superando a livello qualitativo i materiali tradizionali che sono ormai superati dal punto di vista delle performance qualitative e della durata.

Come è possibile innovare da questo punto di vista? Ricorrere ai profili pultrusi e ai grigliati in vetroresina è una valida soluzione al proposito. Parlare del loro ruolo nell’ambito del settore petrolifero significa considerare un aspetto fondamentale per quanto riguarda la sostenibilità delle realizzazioni ingegneristiche navali che, da quando i profili pultrusi e i grigliati in vetroresina hanno cominciato ad avere successo sul mercato, sono stati interessati da una svolta per quanto riguarda la resistenza agli agenti corrosivi, la leggerezza, l’agio di movimentazione in cantiere e la resistenza agli agenti corrosivi.

Per entrare nel dettaglio è utile ricordare che i grigliati in vetroresina sono particolarmente adatti non solo alle piattaforme petrolifere, ma anche agli impianti di desalinizzazione. Questi casi sono legati a situazioni in cui l’eccessiva influenza degli agenti corrosivi rende difficile se non impossibile il ricorso a materiali metallici.

I grigliati pultrusi in fibra di vetro diventano quindi una soluzione molto valida per ovviare a tale ostacolo e per risparmiare notevolmente dal punto di vista dei costi di manutenzione, il che implica un’ottimizzazione generale della spesa.

Quando si ha a che fare con portate particolarmente alte – in generale superiori a 2000 kg – è necessario chiamare in causa dei grigliati pultrusi la cui composizione è caratterizzata da una percentuale di fibra di vetro pari o superiore al 70%.

In questo caso si possono apprezzare vantaggi non solo dal punto di vista della resistenza, ma anche per quanto concerne la movimentazione, decisamente più agevole rispetto a quanto, invece, si può riscontrare quando si ha a che fare con materiali di natura metallica.

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